The Cesar a La Posta Vecchia, l’estro di Magliulo tra storia e mare

Sono rari i luoghi che racchiudono in sé storia, natura, benessere e alta cucina. La Posta Vecchia, con appena diciannove camere, affacciata sul mare di Palo Laziale, è uno di questi. Ad appena quaranta chilometri dal centro di Roma, quest’antica depandance seicentesca dell’adiacente Castello Odescalchi, offre una possibilità di soggiorno coi comfort del resort di lusso tra giardini, Spa, spiaggetta privata, piscina coperta riscaldata anche di sera e cucina gourmet. Per chi ne avesse l’opportunità c’è anche l’eliporto.

Oltre che gli arredi antichi e le opere d’arte appartenute alla collezione Getty, a rendere La Posta Vecchia un hotel unico al mondo sono i resti di una villa romana del II secolo a.C. – su cui fu costruita la residenza – e l’annesso museo dove sono esposti i reperti rinvenuti dagli scavi che, all’occorrenza, può essere trasformato in un ristorante speciale. La Posta Vecchia si trova sulle rovine dell’antica città di Alsium, porto etrusco che venne poi conquistato dai romani e diventò una località molto amata dai patrizi; anche Pompeo ebbe una villa da queste parti.

Tra i resti della villa romana, dislocata sotto il piano centrale de La Posta Vecchia, è stata rinvenuta un’iscrizione, “Caesar”, che lascia pensare che questa fosse appartenuta proprio a Giulio Cesare; da qui deriva il nome del ristorante “The Cesar”, dove lo Chef Antonio Magliulo dà sfogo al suo estro partenopeo con piatti dalla forte impronta mediterranea.

 

 

Cannolo di coda, Risotto “Ecorì” erbette e tonno rosso, Astice blu e Ricciola locale

 

 

E’ possibile scegliere tra la proposta di alta cucina e meno impegnativi menù stagionali (compreso un menù vegetariano). L’esperienza gourmet si svolge tra le sei portate del menù degustazione “Espressione” (125€), le proposte “Dal Mare” – Degustazione di ostriche e bollicine (35€), Crudo di pesce (80€) e Zuppa di pesce (50€) – e la Carta con la scelta classica tra antipasti, primi, secondi (di carne e pesce) e dessert.

Magliulo punta a valorizzare la materia prima – di elevata qualità, che sia gambero rosso, astice blu, ricciola o tonno rosso – creando piatti con un equilibrato accordo tra profumi, sapori e colori. La creatività campana, che si vede e si sente, contamina anche la tradizione laziale, come nel “Cannolo di genovese di coda, grue di cacao, provolone del monaco e caramello di aleatico”. Ci si può accomodare tra le volte e i marmi della sala – un omaggio agli antichi fasti romani – o nella terrazza panoramica che affaccia sul mare. Le onde sui frangiflutti e il cinguettio di qualche volatile saranno i soli “rumori” che sentirete.

 

 

Cheescake esotica al frutto della passione, mango e cocco

 

tazzulella ‘e cafè con piccola pasticceria

 

 

 

 

 

 

 

 

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