Coronavirus, arriva anche la solidarietà degli Chef Stellati

Anche gli Chef Stellati fanno la loro parte nell’emergenza Coronavirus. In un momento in cui tutti i settori, dalla moda all’industria al dettaglio, si sono mobilitati con donazioni a Ospedali e Protezione Civile e in svariati gesti di vicinanza verso la collettività, la categoria tra le più colpite dall’emergenza – con la chiusura dei locali in tutta Italia – non si è tirata indietro.

Il gruppo Da Vittorio Vicook dei fratelli Cerea realizzerà, per esempio, tutti i pasti, dalla prima colazione alla cena, per i pazienti e il personale dell’ospedale da campo dell’Associazione nazionale alpini che sarà operativo questo fine settimana alla Fiera di Bergamo (si stimano circa 500 persone per 1500 pasti al giorno). Chicco e Bobo Cerea, sostenuti dall’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto di cui sono soci fondatori, hanno anche lanciato un appello per “realizzare con urgenza una colletta alimentare che permetta di avere in loco frutta e verdura fresca, latte e latticini, pane e suoi derivati e tutti gli ingredienti, anche surgelati, che possano concorrere alla preparazione dei piatti”. I Cerea sono “pronti a partire”.

Sempre Chicco Cerea, assieme a Enrico Bartolini, Mauro Uliassi, Giovanni Santini, Umberto Bombana e Sandro Serva – e presidenti di associazioni come Rocco Pozzulo della Fic ed Enrico Derflingher di Euro-Toques – si sono impegnati con un video personale per il lancio di una raccolta fondi su GoFundMe.com. L’iniziativa è stata lanciata da Italia a Tavola per le terapie intensive degli ospedali Papa Giovanni XXIII di Bergamo e lo Spallanzani di Roma. Le donazioni (minimo 10 euro) possono essere effettuate tramite la piattaforma dedicata GoFundMe.

A Milano impazza la campagna #milanokeepsoncooking con la raccolta fondi a favore dell’Ospedale Sacco lanciata dalla PR Alessia Rizzetto. Tra gli oltre 60 Chef, hanno aderito: Giancarlo Perbellini, Claudio Sadler, Andrea Berton, Luigi Taglienti, Enrico Bartolini, Eugenio Boer, Andrea Aprea, Davide Oldani, Daniel Canzian. Gli Chef realizzano delle video ricette – con sottotitoli in inglese – che è possibile facilmente replicare a casa. L’obiettivo, oltre a sostenere la raccolta fondi attraverso la vendita dei grembiuli, è dare “un messaggio positivo e proattivo a Milano, all’Italia e al Mondo”.

Antonia Klugmann è invece tra i protagonisti del secondo spot della campagna “Io amo il Friuli Venezia Giulia: io resto a casa!”. Lanciata dalla Regione Friuli Venezia Giulia per sensibilizzare i cittadini sui comportanti da tenere durante l’emergenza Coronavirus, annovera tra i volti del  terzo spot anche un altro Master Chef come Joe Bastianich.

Si chiama “Kitchen Quarantine” il programma video casalingo che lo Chef Massimo Bottura propone ogni giorno alle 20:00 via Instagram, proprio nei giorni in cui #iorestoacasa è un invito riproposto quotidianamente da tanti Vip. Bottura prepara piatti in compagnia dell’intera famiglia, all’interno della loro casa, condividendo con il pubblico lo “stare insieme chiusi in casa, facendo quello che l’emergenza ci ha tolto”.

Lo chef modenese dimostra così che anche in un momento in cui il business e lo showbiz sono fermi si può comunque comunicare sui propri canali, con format che possono risultare interessanti. Si educa e, allo stesso tempo, si intrattiene il pubblico in un periodo in cui c’è tanto bisogno di sorrisi e di passare il tempo in armonia. “È comunque un investimento in marketing che tornerà utile per quando la situazione sarà tornata alla normalità ed, in ogni caso, farà del bene alla comunità”, spiega l’esperto e professore di marketing Gianluigi Ballarani.

Peccato registrare, invece, le defezioni di nomi televisivi del calibro di Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri, Niko Romito e Alessandro Borghese o di un’altra famiglia di spicco della ristirazione come Alajmo. Ma vogliamo pensare che siano impegnati anche loro in qualche atto di solidarietà privato non giunto al clamore delle cronache.

 

 

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