Dandini dà vita all’Arcangelo Chorus, fra nuova cucina e memoria

Dandini dà vita all'Arcangelo Chorus, fra nuova cucina e memoria

Arcangelo Dandini approda al Chorus Cafe. L’oste-chef di Rocca Priora ha preso i comandi del ristorante del locale al piano superiore dell’Auditorium della Conciliazione per una nuova avventura sospesa fra nuova cucina e memoria.

Sul lato gastronomico il menù di Arcangelo-Chorus non replica semplicemente i piatti più celebri di Dandini, come “Viaggio a Rocca Priora” (uovo pochè, erbe spontanee, polline e amarene) o  “Anabasi” (torcione di fegato grasso d’oca, plasmon, caramello e sale alla liquirizia). Lo chef si avventura in mare col classico “Crudo di pesce” e idee più stimolanti come il “Polpo arrosto, nocciola e mortadella” piuttosto che l'”Astice grigliato, brodo di cappone, senape e garum”; restando a terra, i gastro-esploratori più esigenti troveranno il “Piccione, radici, incenso e barbabietole” o la “Lasagnetta, ragout di agnello e il suo fondo brodettato allo zafferano”. Tra i dolci, si termina con due chicche tra tutte: “Il mio Vov con i biscotti” o il “Tiramisù antica ricetta Candida Pontecorvo”.

A due passi da San Pietro, fra marmi di Carrara, alti soffitti e comode sedute in velluto, ad affiancare Dandini c’è sempre il bartender di casa Massimo D’Addezio, vincitore di “Best Bar in the World” e guru della mixology e dell’arte del cocktail. Con il pionieristico ma sempre verde “Carbonara Sour” o con i grandi classici, come il suo celebre Martini, D’Addezio racconta l’arte del bere districandosi sapientemente fra distillati e liquori invecchiati, con ricette che varcano le frontiere e strizzano l’occhio ai cinque continenti.

Fedele al credo del suo oste, Arcangelo Chorus propone una cucina radicata nella tradizione che non cede agli eccessi, in cui l’unico protagonista rimane il cibo. Il resto è una piacevole cornice, una carezza accogliente.

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