Quattro giovani cuochi, un’idea di cucina originale e innovativa (che attinge al nostro passato), tanta passione. In estrema sintesi questo è Retrobottega, di cui ho dato l’anteprima qui. A mio modesto giudizio la vera novità nel panorama della cucina romana (e non).
Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, gli ideatori del progetto, Gabriele Di Lecce e Matteo Magagnini danno forma a piatti che tutti vorremmo trovare in un locale: genuini, di qualità e a prezzi popolari. Cosa sempre piu’ rara in un panorama come quello del food attuale, dove la sostanza sembra sempre più un elemento marginale.
![Retrobottega piatti](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_glossy,ret_img,w_240,h_280/https://www.gugsto.it/wp-content/uploads/2015/12/Retrobottega.4-240x280.jpg)
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![Retrobottega piatti](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_glossy,ret_img,w_169,h_320/https://www.gugsto.it/wp-content/uploads/2015/12/Retrobottega.6-169x280.jpeg)
Pietra, legno, ferro sono gli elementi che predominano in Retrobottega. Elementi naturali che fanno quasi da contraltare agli altri “elementi naturali”, quelli che vengono lavorati in cucina, secondo stagione e con filosofia “zero sprechi”. Niente si butta, tutto si trasforma, potrebbe essere il motto di questa nuova mecca dei gourmet urbani.
![Retrobottega piatti prezzi Roma](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_glossy,ret_img,w_320,h_320/https://www.gugsto.it/wp-content/uploads/2015/12/Retrobottega.7.jpeg)
![Retrobottega piatti prezzi Roma](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_glossy,ret_img,w_320,h_320/https://www.gugsto.it/wp-content/uploads/2015/12/retrobottega.menù.roma_.5.jpeg)
Il design del locale è minimalista, lineare; a metà tra un opificio – dove si lavora anche la pasta – e un izakaya, il tipico locale giapponese di estrazione popolare dove i piatti sono fatti per essere condivisi. E la mia intuizione è corretta perchè è Giuseppe a confermarmi che l’idea di far accomodare i commensali al bancone, proprio davanti alla cucina a vista, è mutuata proprio da un suo viaggio in Giappone. Qui però non si copia a man bassa per creare la novità di importazione (come tanti ormai fanno e di cui ho parlato qui), gli spunti attinti da altre realtà servono a completare un progetto con un’idea forte alla base: il ritorno alle origini della cucina vera.
I piatti proposti ne sono la dimostrazione. Alcuni semplici ma non per questo banali. Perché se è vero che la maestria di uno Chef sta nel riuscire a legare gli ingredienti con equilibrio e armonia, è pur vero che questa arte parte proprio dalla riuscita di uno spaghetto al pomodoro o di un ajo, olio e peperoncino come Dio comanda. Senza effetti speciali, perché l’effetto speciale sono i colori del
piatto e il gusto al palato.
piatto e il gusto al palato.
![Retrobottega piatti](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_glossy,ret_img,w_320,h_320/https://www.gugsto.it/wp-content/uploads/2015/12/Retrobottega.menù.Roma_.jpeg)
![Retrobottega piatti](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_glossy,ret_img,w_320,h_320/https://www.gugsto.it/wp-content/uploads/2015/12/Retrobottega.menù.Roma_.2.jpeg)
L’arredamento è realizzato principalmente attraverso materiali di riuso. Ma in questo caso non si tratta di un vezzo “radical”, quanto di un elemento della filosofia che sta alla base del progetto “Retrobottega”: il riutilizzo come ciclo vitale (che è poi anche nella scelta delle apparecchiature, fatte di materiali riciclati).
Pare anche in questo caso di trovarsi di fronte a una delle filosofie orientali, che intendono la vita e la morte come continuo cambiamento di forma. Ma forse è tutto più semplice. E me ne accorgo da come Alessandro mi spiega uno dei piatti: “quando tornavo da scuola, la nonna mi faceva trovare la misticanza già condita da diverso tempo e il processo che si veniva a creare conferiva all’insalata un gusto particolare che ho imparato ad amare. Oggi cerco di ricreare quel sapore, ma più “pulito”, mettendo la misticanza a marinare sottovuoto”. Eccolo il segreto: tornare alle “buone cose” (e di buon gusto) di una volta, inclusi la convivialità e il rapporto diretto col cliente. Proprio come avveniva nelle vecchie trattorie. Quelle che non si trovano più.
Menù (varia a seconda delle stagione e viene integrato dai piatti del giorno)
Al mattino, colazione dalle 08:00 alle 11:00
Le uova cotte come preferisci tu con pane tostato e bacon:
Strapazzate
Occhio di bue
Bollite
In camicia
I dolci:
Torta della nonna
Brownie
Plumcake alla frutta
Cantucci
Bombe
Lievitato del giorno
Cookies
Granola con yogurt
Da bere:
Centrifuga del giorno
Succhi
Thè
Caffè
ALL DAY, dalle 12:00 alle 22:00
Panini e insalate:
Insalata più che vegetariana
Insalata di pollo
Insalata di baccalà
Un panino del cavolo
CheBab
Panino con frittata e cicoria
Veggie burger
Antipasti:
Polpo, zucca ed anacardi 8€
“Carciovo” alla romana 9€
Carne cruda all’albese 9€
Sottobosco di stagione 7€
Le paste:
Spaghetti aglio olio, peperoncino e fonduta di grana 8€
Rigatoni broccoli e acciughe 8€
Spaghetti al pomodoro 7€
Mezzemaniche trafilate al ragù di cortile 10€
Agnolotti di fonduta con sugo di verdure arrostite 10€
Secondi:
Anatra e cavoli 13€
Guancia brasata, sedano rapa e carote 12€
Gallinella in guazzetto, patate e cipolle 13€
Ceci ai ferri, salsa di vino, scalogni e tuberi 10€
Dolci:
Cheese cake, caki mela e crumble 6€
Terrina in cioccolato con zest semicandite 6€
Pere sciroppate, caramello al latte, crumble nocciola cacao e yogurt magro 6€
Panna cotta alla vaniglia con marron glacè 6€