Parigi gourmet: week end tra bistrot, brasserie e restaurant

di Francesco Piccat*

 

Bistrot, Restaurant o Brasserie? Chissà quante volte sarà capitato da viaggiatori del fine settimana di porsi questa domanda. In effetti, qualunque gourmand che voglia passare qualche giorno in Francia ha bisogno di sapere se queste differenze siano solo linguistiche o celino anche offerte culinarie distinte.

Com’è noto, l’eccellenza non è monopolio di una stretta tipologia di locali ma può declinarsi facilmente in offerte che sono semplicemente differenti. A Parigi, come a Roma, la questione è la medesima: non esiste una tipologia di ristorazione sempre migliore delle altre ma esistono offerte che sono imperdibili e altre che sono trascurabili.

 

Le Bistrot

La leggenda sulle origini del nome aiuta a dare un’idea del tipo di servizio che si può trovare. Si narra che, con l’occupazione russa di Parigi del 1814, i soldati dello Zar non potessero bere alcolici e, servendosi di nascosto, dicevano spesso “bouistro bouistro”, che nella loro lingua significa “veloce, veloce”. Eccoli, quindi, i Bistrot, gli antesignani dei moderni fast-food, con la differenza di essere entrati talmente tanto nella cultura popolare francese da presentarsi ora come “ristoranti” in cui si servono anche piatti prelibati accompagnati da buon vino. Il servizio è rapido e spesso informale; sono pertanto locali sconsigliati a chi cerca, oltre alla qualità del cibo, anche un ambiente ricercato e prestigioso. Tuttavia, l’esperienza al Bistrot non dovrebbe mancare in un weekend parigino poiché, come un adagio francese ricorda “les bistrots, incontournables pour des petits rendez-vous”. Inoltre, è proprio qui che si possono sperimentare le fusioni tra la tradizione e l’innovazione in quanto i Bistrot sono come i nobili e i miserabili, non devono dimostrare nulla a nessuno. Tra gli imperdibili: il Bistrot de l’Oulette, considerato uno dei migliori di Parigi, e Le Bistrot d’Henri.

 

 

Bouillon Chartier

 

 

La Brasserie (anche semplicemente Café)

Si scrive “Brasserie” e si legge birra. Brasser infatti, in antico francese, è un verbo che indica il movimento con cui il birraio agitava la fermentazione di questa bevanda, crocevia delle culture nordiche e mediterranee. Nelle Brasserie infatti si possono trovare tutti i prodotti e i piatti della pura ed antichissima tradizione culinaria d’oltralpe: grasso d’anatra usato come condimento, lumache, rane, vere e proprie prelibatezze che meritano di essere almeno assaggiate. Astenersi clienti desiderosi di un servizio impeccabile e, a volte, di una pulizia svizzera; nelle Brasserie si prendono chili e si lasciano sorrisi. Da visitare assolutamente: Bouillon Chartier, Brasserie ottocentesca di Parigi, e Le Grand Café Capucines, quello dei fratelli Lumière e della nascita del cinema.

 

 

La sala de L’Ambroisie

 

 

Le Restaurant

I Restaurant sono senza dubbio la vetrina della gastronomia francese. Alto budget, atmosfere ricercate e servizio ancien régime. Questo mix necessita solo dell’ultima sua componente per descrivere l’offerta dei Restaurant: l’enorme cura riservata alla preparazione dei piatti e alla scelta delle materie prime. Restaurant infatti, non va tradotto necessariamente con ristorante; sì perchè “andare al Restaurant” per i francesi significa godersi i piaceri della vita e avere disponibilità economica. Tuttavia, va ricordato che non solo questa tipologia di offerta può essere legata all’eccellenza, a volte è possibile sentirsi più soddisfatti di una cena in Brasserie o Bistrot. Per molti ma non per tutti: Restaurant Epicure e L’Ambroisie.

 

*Saluzzese, cittadino del mondo, studiso di relazioni internazionali, bon vivant, parla quattro lingue e il suo cuore è diviso tra Roma e Parigi.

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