Campocori, sapori rock e materia prima ricercata nel piatto di Pietropaoli

Campocori, sapori rock e materia prima ricercata nel piatto di Pietropaoli

Piatti elaborati, sapori decisi, materie prime ricercate, sensualità e molta creatività. Sono gli ingredienti della cucina di Alessandro Pietropaoli, Executive Chef del nuovo Ristorante Campocori dell’Hotel Chapter Roma, che riesce a trasmettere il carattere smart-rock del contenitore (l’albergo) a piatti di vera avanguardia.

“Heat Your Hearth Out” è il motto che campeggia sul menù assieme a due bocche immortalate in un bacio voluttuoso. E proprio da un organo inizia “Emozioni”, degustazione di cinque portate che Pietropaoli ci propone, “Animelle e cardoncelli”. A latere, il piatto è accompagnato da uno speciale cappuccino nella cui spuma l’aroma concentrato del fungo viene esaltato dal parmigiano.

Parte della sala di Campocori, che nell’idea del patron Marco Cilia ricalca i Supper Clubs anni Trenta.

Il percorso prosegue con il piatto forse più lussurioso di tutti, i “Tagliolini AOP, ricci di mare, bufala e guanciale”, dove AOP sta per Aglio, olio e peperoncino. Un tripudio di sapori e umori che si legano con armonia. Si è pronti al bis, quando sulla tavola divenuta talamo arriva il “Risotto al pino mugo, coscette di rana e salsa daidai”. Un invito a nozze.

Il “Piccione in doppio servizio” segna l’apice dell’opulenza. Alla carnosità del petto, cosparso del suo fondo, viene abbinato un crostino di mais su cui è adagiato un ragù ricavato dai fegatini. A latere, la cosciotta del volatile è adagiata su un letto di tobinambur. Dulcis in fundo, “Ricotta e barbabietola” rinfresca il palato tra varie consistenze e temperature (una spuma di ricotta ricorda quasi la neve soffice). Alcune portate vengono ultimate direttamente al tavolo, per coinvolgere gli ospiti e renderli in qualche modo protagonisti delle alchimie dello Chef, mentre il Food & Beverage Manager Andrea Giosué propone i vini più adatti al pairing.

“I miei piatti puntano a stimolare il lato più intimo del piacere di stare a tavola”, dice lo Chef Pietropaoli, “cosa c’è di più sharing, sexy e liberatorio del fare la scarpetta al piatto! Da Campocori è possibile, qui il fine dining non contempla i tabù”. Eleganza, ricerca e creatività sono le sue parole d’ordine condite da tanta sensualità.

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